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Un percorso poetico variegato, che esordisce con una breve raccolta di Haiku: "lievi coaguli di versi", ventate improvvise che stordiscono, sottili squarci luminosi incatenati entro una rigida struttura metrica. Le successive "Vibrazioni" nascono dal costante rapporto empatico con la natura, sono respiro e voce del cosmo, concepito come un gran corpo che conosce trasalimenti e brividi vitali quasi umani. Con sottesa la consapevolezza dell'enigma senza scampo, del non-essere che tutto annienta. Infine irrompono sulla scena alcuni dei massimi pittori europei: esperienze di vita e di arte al limite della cosiddetta "normalità" e, per chi osserva, il fascino del genio assoluto, incurante di regole e giudizi morali, in un rapporto attrattivo, ma difficile, col reale. Alla ricerca di un "dentro" che non si rassegna ai suoi limiti e si sprigiona nel "fuori" delle immagini, così come la poesia è anelito verso un "oltre" irraggiungibile, ma rispecchiato nelle ombre dell'inconscio.